È frutto di un lavoro lungo ed intenso che ha visto la partecipazione attiva di tutti i frequentatori del laboratorio di musica del Centro Aleph.
Il testo racconta di dolorose esperienze personali, momenti intimi, autentici ed introspettivi, che hanno permesso agli artisti di intraprendere un percorso terapeutico di comprensione di sè stessi, riconoscendosi così in frasi, suoni e melodie improvvisate.
Dopo aver definito il tema sono seguite discussioni, momenti di confronto e così le prime frasi della canzone; in seguito abbiamo improvvisato ritmi e melodie per rivestire di suoni le emozioni scaturite dal testo.
Così con un piccolo studio di registrazione portatile (fornito gratuitamente dagli operatori coinvolti nel progetto) abbiamo registrato le voci e gli strumenti che sono stati suonati anche dagli educatori del Centro Aleph. Dietro la qualifica di educatore spesso sono presenti tante altre professionalità, valore aggiunto al lavoro svolto ma che purtroppo non vengono riconosciute come meriterebbero.
Così Enrico Chillemi, educatore ma anche chitarrista, Gaetano Battista, educatore ma anche trombonista, Maurizio Esposito, educatore ma anche bassista, Enrico Torino, educatore ma anche regista e montatore, hanno messo a disposizione la loro creatività per la realizzazione del video e della canzone.
Tra i ringraziamenti è doveroso citare Michele Signore che si è interessato al progetto e Carlo di Gennaro che ha effettuato il mixaggio.
Il laboratorio di musica è stato condotto da Gianluigi Vacca e da Luigi Aracri.